Κυριακή 9 Μαρτίου 2014

Πρωτοβουλία Νάξου ενάντια στα Αιολικά: Ενημέρωση στα αγγλικά και τα ιταλικά

Επειδή αρκετοί κάτοικοι του νησιού, ορισμένοι από τους οποίους κατοικούν κοντά στις περιοχές που προορίζονται για αιολικές βιομηχανικές ζώνες, αλλά και πολλοί τακτικοί επισκέπτες του νησιού αναρρωτιούνται για το έργο, η Πρωτοβουλία Αγώνα ενάντια στα Αιολικά Νάξου συνέταξε το παρακάτω κείμενο στα αγγλικά και τα ιταλικά προκειμένου να δώσουμε μια βασική πληροφόρηση:
The Greek Ministry of Environment and Climate Change approved the construction of 9 wind farms on 4 Cycladic Islands: 3 on Andros, 2 on Tinos, 2 on Paros and 2 on Naxos, with a total capacity of 218,5 MW. The farms will be built by DAMCO Company, in which Copelouzos Group holds a 35% participation and Italian ENEL a 30%. The wind generators will be 100-113m high including the rotor. The plan for Naxos includes two wind farms with 30 generators (total power 69MW) located as follows: 7 in the area of Vourla, 7 in Xylokastro (above Agios Thaleleos near Melanes), 12 on the peak Kavallaris northeast of Agiassos and 4 at the site Stroti near Kanaki, southwest of Moutsouna. 

The new plants will require the construction of 22 kms of new roads, which will cross wild areas of the island, a substantial part of the farms will be located in areas protected by Natura 2000, and will cause serious harassment to the wild rare birds nesting in the area between Zas and Agiassos. Gyps fulvus is in critical danger, and the few couples we meet in Naxos are the last in the Aegean Sea (apart from Crete). Hieraaetus fasciatus, a kind of eagle, is also threatened.
Local communities are not willing to accept a transformation of natural landscape into industrial areas. We are not against renewable power sources, but they are currently managed in a way that guarantees benefits only to investors, Greek and otherwise, without considering local communities and their actual needs. 
Power from renewable sources is very expensive, so it gets financed by public administrations (i.e. from taxpayers): the Greek State subsidizes private power companies up to 65% for building wind farms, and the same companies sell back power to the State at an inflated price! Another important issue is the fact that this “industrialization” of natural sites does not imply the closure of existing oil and coal power plants: power from alternative sources is only complementary, and cannot replace them. Two years ago, when this project was presented to the local community, even local authorities were skeptical, but central administration ignored the will of the locals and went on, forcing it on local communities and administrations. So far, the environmental group of Naxos (PEKIN) has brought the case to the Supreme Court, and many residents and cultural associations are supporting it. A new team has been organized with the purpose of bringing counter-information about the project to the villages on the island, and mobilize the population when necessary. Moreover, on the Internet there is a petition you can join against the wind farms on these 4 islands (in Greek only).

Naxians against Industrial Wind Farms


Il Ministero greco dell’Ambiente e del Cambiamento climatico ha approvato la costruzione di 9 impianti eolici su 4 isole delle Cicladi: 3 ad Andros, 2 a Tinos, 2 a Paros e 2 a Naxos per una fornitura complessiva di 218,5 MW. Gli impianti saranno costruiti dalla compagnia DAMCO, alla quale partecipano per il 35% il gruppo Kopelouzos greco e per il 30% l’ENEL italiana. Le pale eoliche saranno alte tra i 100 e i 113 metri, rotore incluso. Il progetto per Naxos prevede due impianti con un totale di 30 generatori e una potenza fornita di 69 MW, dislocati come segue: 7 pale nella zona di Vourla, 7 a Xylokastro (sopra Agios Thaleleos vicino a Melanes), 12 sulla punta Kavallaris a nordest di Agiassos e 4 in località Stroti vicino a Kanaki, a sudest di Moutsouna. I nuovi impianti richiederanno la costruzione di 22 km di nuove strade, che attraverseranno aree naturali dell’isola, una gran parte degli impianti sorgerà su zone protette da Natura 2000, e causerà gravi danni all’avifauna rara che nidifica nella zona tra Zas e Agiassos. Il grifone (Gyps fulvus) è a rischio di estinzione, e le poche coppie che nidificano a Naxos sono le ultime dell’Egeo (esclusa Creta). Anche l’aquila del Bonelli (Hieraaetus fasciatus) è una specie a rischio. La trasformazione del paesaggio naturale in zona industriale non è accettata dalla società locale. Non siamo contrari alle forme di energia rinnovabili, ma attualmente la loro gestione genera vantaggi soltanto per gli investitori internazionali e greci, non considerando le popolazioni locali e le loro necessità. L’energia da fonti rinnovabili è molto costosa, e i finanziamenti pubblici derivanti dalla bolletta degli utenti vanno ad aumentare i profitti degli investitori. Lo Stato greco finanzia (con le nostre tasse) la costruzione di impianti eolici da parte di aziende energetiche private fino al 65%, e poi acquista l’energia prodotta a un prezzo superiore a quello di mercato! Un’altra questione importante è che questa industrializzazione dei siti naturali non implica lo spegnimento delle centrali a petrolio e a carbone: l’energia alternativa è solo complementare, e non può sostituirle. Due anni fa, quando il progetto fu presentato alla popolazione, anche le autorità locali erano contrarie; l’amministrazione centrale decise però di ignorare la volontà degli abitanti e di imporre il progetto. Al momento il gruppo ambientalista di Naxos (PEKIN) ha portato il caso fino alla Corte Suprema, con l’adesione di molti abitanti e associazioni culturali. È stato creato un nuovo gruppo di persone che si incaricherà di portare una contro-informazione sul progetto nei villaggi dell’isola, e di mobilitare la popolazione se sarà necessario. Inoltre, su Internet c’è una petizione (solo in greco) contro gli impianti eolici sulle quattro isole a cui è possibile aderire.

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